La salute non ha taglia (e il grasso non è il male)

Hai mai pensato che certe idee radicate dentro la cultura in cui vivi non solo non siano così indiscutibili come sembrano, ma possono far soffrire moltissimo e minare la salute tua così come di tante altre persone?

Viviamo in una cultura grassofobica.
Non ci credi?

Prova a pensare quale sia la rappresentazione delle persone grasse nei film e nelle serie tv ( soprattutto quelle con cui sei cresciuta).
I personaggi grassi hanno attaccati addosso tutta una serie di stereotipi: di solito sono simpatici, teneri, buffi (quando si tratta di prodotti per bambini) , fino ad arrivare ad essere ridicoli.
Si da per scontato che siano pigri, svogliati,goffi, demotivati, destinati all’ isolamento sociale, solitamente a dieta ma al tempo stesso dei mangiatori esagerati.

Nei pochi casi in cui il protagonista sia grasso all’ inizio, poi compie una sorta di percorso dell’ eroe in cui magicamente diventa magro, bello e socialmente accettato ( e accettabile).

Dall’ altra parte i protagonisti, quelli che alla fine arrivano al vissero tutti felici e contenti, sono praticamente sempre magri, longilinei, belli e senza difetti.

Non ci sono principesse disney grasse.

È un problema la rappresentazione perché nel mondo vero, quello di tutti i giorni, ci sono un sacco di corpi diversi e “normalmente imperfetti” ma se l’ imperfezione non siamo abituati a vederla è tristemente normale pensare che sia sbagliata.

Perchè questo tipo di rappresentazione è un problema?

Questo tipo di rappresentazione non inclusiva, fa non pochi danni.

Da un certo punto di vista perché la nostra mente è abituata a riempire gli spazi vuoti, ossia quando non conosciamo ancora una persona uniamo i puntini tra le cose che già sappiamo e quello che ci aspettiamo da chi ha caratteristiche di quel tipo.
Se sono abituato a vedere tramite i massmedia una certa rappresentazione, quando mi troverò davanti ad una persona grassa darò per scontato che sia una persona pigra, che mangia moltissimo e che non fa niente per la sua salute.

Dall’ altra parte ci porta a mettere un’ estremo sforzo nel cercare di non essere grassi, perché ci hanno insegnato che essere grassi vuol dire aver fallito (anzi forse anche esser dei falliti), vuol dire che quel vissero felici e contenti non arriverà mai, o se arriva arriverà con qualcuno grasso e sfigato come noi.

La cultura della dieta

Questo tipo di rappresentazione è al servizio di quella che viene definita diet culture (o cultura della dieta).
La cultura della dieta ha alla base un business potente, Big Diet.
Come ogni business che si rispetti Big Diet per riuscire a vendere i suoi prodotti ha individuato un problema e ha creato attraverso il suo prodotto la soluzione, creando così un bisogno.
In questo caso il bisogno che ci hanno creato è quello della magrezza.

Uno degli strumenti più potenti con cui Big Diet è entrata nella vita di tanti noi è l’ indice di massa corporea (BMI) e le diagnosi di sovrappeso e obesità.

Il peso non è stato considerato un indicatore primario di salute fino all’inizio del ventesimo secolo, quando le compagnie di assicurazione sulla vita degli Stati Uniti hanno iniziato a compilare tabelle di altezza e peso allo scopo di determinare premi assicurativi diversificati in base al rischio associato a BMI non normopeso ai potenziali assicurati.
Nel 1985, il National Institutes of Health ha rivisto la propria definizione di “obesità” perchè fosse legata ai BMI dei singoli pazienti.
Il problema è che il BMI è una misura talmente tanto semplice da avere anche tantissime lacune legate ad esempio che non prende in considerazione la differenza tra i sessi, gli stadi della vita, l’ etnia, per non parlare poi delle variazioni individuali.

È cresciuta sempre di più l’ importanza data all’ obesità a causa delle numerose patologie con cui è correlata.
E quindi uno dei motivi con cui la cultura della dieta giustifica l’ avversione verso i corpi grassi è il “ma non ci pensi alla salute”.

Effettivamente la pratica basata sulle evidenze sottolinea che l’obesità sia correlata con numerose patologie croniche non trasmissibili, come l’ ipertensione, il diabete mellito di tipo 2 , le dislipidemie.
Ma concentriamoci su cosa voglia dire che sono correlate. Una correlazione statistica vuol dire che è più probabile che se è presente il fattore A sia presente anche il fattore B.
Questo significa che non è certo che l’ obesità sia causa delle patologie elencate sopra, né che il modo per eliminare le suddette patologie sia “eliminare” i corpi grassi.

Se iniziassimo a pensare che possiamo pensare alla nostra salute a prescindere dal peso, dal BMI o dalla diagnosi o meno di sovrappeso/ obesità?

Nel 2005 Linda Bacon, ha pubblicato i risultati un trial clinico illuminante sul rapporto tra corpi grassi, dieta e salute.
Praticamente ha preso un gruppo formato da 78 donne clinicamente obese a dieta cronica, metà delle quali ha seguito un percorso di sei mesi secondo il trattamento “tradizionale” per l’ obesità (prescrittivo), le altre un percorso di sei mesi concentrato sull’ accettazione del corpo, del peso e l’ alimentazione intuitiva.
Analizzando i due gruppi dopo due anni le partecipanti che facevano parte del primo gruppo riportavano che inizialmente il peso era diminuito ed avevano migliorato i parametri di salute, ma già a due anni lo stato di salute e il peso erano paragonabili a quelli iniziali sebbene non avessero interrotto la dieta.
Il secondo gruppo non aveva perso peso ma tutti gli indici di salute erano migliorati, sia quelli fisici che quelli psicologici.

Non è semplice smettere di “aver paura” di diventare grassi o non desiderare di avvicinarsi ad un determinato standard fisico e non ti sto nemmeno chiedendo di farlo.
Il mio scopo è quello di darti delle pillole di conoscenza e consapevolezza.

Conoscenza che viviamo in una società (malata) che ci fa pensare che essere grassi sia una dei crimini più ignobili che possiamo compiere, ma non è così. Consapevolezza si può essere in salute a qualsiasi peso e forma corporea, perché non sono il peso o la forma del corpo che stabiliscono se siamo sani o meno. Consapevolezza che ci può essere un’ alternativa ad una vita a dieta.

Fonti & risorse utili

https://www.belledifaccia.it/

https://haescommunity.com

https://elemental.medium.com/the-bizarre-and-racist-history-of-the-bmi-7d8dc2aa33bb

https://academic.oup.com/ndt/article/23/1/47/1923176

https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0002822305003226

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto