Il mio terzo anno a dietistica

Siamo ormai giunti al terzo degli articoli sul mio percorso universitario a dietistica.
Per capire meglio di come mi sono trovata in questa facoltà, puoi trovare il racconto del mio primo anno, del mio secondo anno e del mio tirocinio del secondo anno a dietistica a Firenze.

Il primo semestre e la sessione invernale

Il terzo anno dal punto di vista degli esami è stato decisamente più sostenibile del secondo.
Probabilmente c’entra moltissimo anche l’ aver preso l’abitudine agli orari del tirocinio e ai ritmi che questo tipo di percorso impone.

Gli esami del primo semestre sono questi che vedi quà sotto.
Personalmente mi sono un po’ pentita che per motivi principalmente di organizzazione e legati a fraintendimenti varii, l’ esame di nutrizione artificiale l’ ho fatto nella sessione estiva.
Mi pento per questa cosa principalmente perchè so di essermi fatta prendere un po’ dallo sconforto e dall’ idea che fossero esami impossibili da dare nella stesa sessione Nutrizione Artificiale e Dietetica 2, ma a posteriori ci credo poco.

il secondo semestre e la sessione estiva

Il secondo semestre del terzo anno è stato tutto sommato più sostenibile.
È stato il semestre in cui ho bocciato il primo esame da quando sono a dietistica, economia aziendale.

Non che sia così impensabile bocciare un esame in tre anni di università, ma questo mi ha portato a vivere la materia con molta ansia il che non è il massimo se poi è una materia che ri-prepari durante agosto.
Nonostante l’agitazione alla fine è andata bene.

Ho amato moltissimo gli argomenti di “psicopatologia del comportamento alimentare”, sebbene mi sarebbe piaciuto avere più contenuti soprattutto rispetto a psicologia.

Mi rendo conto, arrivata alla fine degli esami, di avere una buona padronanza di tutti gli strumenti necessari per affrontare l’ esame di stato, soprattutto rispetto all’applicazione del nutrition care process.

il tirocinio ospedaliero

Anche durante questo anno una parte decisamente sostanziosa dell’anno universitario è stato il tirocinio in ospedale.
Il tirocinio di quest’anno era suddiviso in quattro blocchi, ciascuno da circa 150 ore.
Nello specifico io ho avuto la possibilità di fare il primo periodo nel centro per il trattamento dei disturbi alimentari dell’Asl Toscana centro e gli altri tre periodi nei diversi gruppi di lavoro dell’Azienda Ospedaliera Universitaria della mia città.

Ognuno di questi periodi di tirocinio è stato arricchente da diversi punti di vista, sia personali, professionali che di interazione con i pazienti.
Non posso che ritenermi soddisfatta del percorso fatto, sebbene il monte ore complessivo sia stato decisamente provante.

Durante lo scorso Maggio ho iniziato a lavorare anche su quella che sarà la mia tesi di Laurea. Trattandosi di un progetto di ricerca mi impegnerà fino al prossimo Aprile .

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