Ci possono essere molti motivi per cui si sceglie di ridurre o eliminare gli alimenti di origine animale e derivati dalla propria alimentazione.
L’ alimentazione vegetariana e vegana se ben pianificate possono essere adatte a tutte le età e alle diverse fasi della vita (es. gravidanza, infanzia).
La dieta plant-based si basa prevalentemente sull’assunzione di frutta, verdura e cereali può o meno prevedere il consumo di carne o pesce. Tuttavia ne esistono diverse varianti:
– Latto-ovo-vegetariana (LOV), che prevede il consumo di latte e derivati e uova;
– Latto-vegetariana (LV),che rispetto alla precedente non prevede il consumo di uova;
– Ovo-vegetariana (OV), che rispetto alla LOV esclude il consumo di latte e derivati;
– Vegana (VEG), che non prevede l’assunzione di alimenti di origine animale (quindi anche latte e derivati, uova, miele).
La dieta vegetariana o vegana se bene bilanciata è associata ad aspetti positivi come: la diminuzione del rischio per eventi cardiovascolari, riduzione della pressione sanguigna, riduzione del rischio di cancro, maggior assunzione di vitamina C e potassio (rispetto ai non-vegetariani).
Allo stesso tempo, trattandosi di una restrizione dietetica, potrebbe innescare le stesse dinamiche di una dieta ipocalorica e delle regole alimentari rigide, scatenando reazioni comportamentali diverse.
Qualunque sia il motivo per cui hai scelto di adottare un’ alimentazione plant-based ricorda che nessuno ti obbliga a fare un cambiamento drastico e non c’è nessun tipo di problema se hai bisogno di step intermedi o ci sono giorni in cui il tuo corpo ti chiede qualcosa che di solito non assumi.
Vorrei tu non facessi la scelta di adottare un’ alimentazione plant-based con l’ unico scopo di perdere peso, in quel caso ti consiglio di affidarti ad un professionista della nutrizione che abbia un’ approccio Health At Every Size.
Possibili carenze a cui prestare attenzione
L’ alimentazione plant-based non pianificata potrebbe esporti ad alcune carenze nutrizionali o aggravarle.
Carenza di Vitamina B12
La vitamina B12 è naturalmente presente in alimenti di origine animale. Nonostante la non totale esclusione di questi prodotti nella dieta LOV, l’apporto di B12 è spesso insufficiente.
SOGGETTI A RISCHIO: tutti coloro che seguono una dieta plant-based, in particolare le donne in gravidanza.
STRATEGIE PER EVITARE LA CARENZA: valutare la fonte di integrazione con il proprio medico curante o con il professionista della nutrizione che ti segue.
Carenza di ferro
La
carenza di ferro non è dovuta alla quantità di ferro assunta, bensì
alla qualità.Il ferro contenuto nei vegetali è disponibile per
l’organismo umano circa la metà di quanto lo sia il ferro contenuto
negli alimenti di origine animale.
SOGGETTI A RISCHIO: particolarmente le donne in età fertile.
STRATEGIE PER EVITARE LA CARENZA:
Per evitare carenze di ferro è opportuno adottare strategie che ne
migliorano l’assorbimento (come abbinare alimenti ricchi in ferro ad
alimenti ricchi in vit C per esempio gli agrumi), ridurre le molecole
che ne ostacolano l’assorbimento, e valutare assieme ad il proprio
medico un’ eventuale integrazione.
ALIMENTI RICCHI IN FERRO:
legumi (in particolare lenticchie e lupini) ; verdure a foglia larga
(lattuga, spinaci, radicchio) ; frutta secca ed essiccata (in
particolare anacardi, albicocche e pesche) ed erbe aromatiche.
Carenza di calcio
carenza
collegata soprattutto alle diete che escludono latte e latticini. Esso è
un macroelemento molto presente nel nostro organismo: costituisce ossa e
denti ed una sua carenza può portare a rachitismo e osteoporosi.
SOGGETTI A RISCHIO : donne in menopausa, anziani.
STRATEGIE PER EVITARE LA CARENZA: come
punto di partenza scegliere dove possibile acqua minerale ricca in
Calcio (ossia un’ acqua minerale con calcio >150 mg/L ), assumere
alimenti ricchi di questo minerale.
ALIMENTI RICCHI IN CALCIO: legumi; verdure a foglia larga ; frutta secca ed essiccata (in particolare mandorle, nocciole, noci e fichi) ed erbe aromatiche.
Carenza di zinco
La possibile carenze di zinco non è correlata ad una ridotta assunzione, ma ad una ridotta facilità nell’ assorbimento.
SOGGETTI A RISCHIO: bambini dai 6 mesi ai 3 anni
STRATEGIE PER EVITARE LA CARENZA: assumere alimenti ricchi di questo minerale (come ad esemio cereali, legumi frutta secca)
carenza di iodio
Vegetariani
e vegani in teoria potrebbero essere soggetti a rischio per quanto
riguarda la carenza di iodio poiché non è contenuto in fonti vegetali.
SOGGETTI A RISCHIO: tutti coloro che non consumano pesce.
STRATEGIE PER EVITARE LA CARENZA: si può aggirare il rischio inserendo nell’alimentazione quotidiana sale iodato.
Carenza di acidi grassi del gruppo omega-3
Sebbene
la quantità di acidi grassi omega 3 sia simile tra le diete plant-based
e quelle onnivore, si nota una forte carenza di acidi grassi
essenziali, ossia che il nostro corpo non è in grado di produrre (EPA e
DHA) sia nelle diete vegetariane che in quelle vegane. La presenza di
questi acidi grassi è estremamente importante per lo sviluppo e il
mantenimento di cervello, retina e membrane cellulari; oltre a dare
risultati favorevoli in caso di gravidanza o rischio cardiovascolare.
SOGGETTI A RISCHIO: donne in gravidanza o allattamento, bambini fino a 2 anni.
STRATEGIE PER EVITARE LA CARENZA: assumere alimenti ricchi di acidi grassi essenziali com ad esempio noci, sesamo e oli di semi.
Carenza amminoacidica
Riguardo
all’ apporto proteico, sebbene non si rilevino carenze importanti nei
vegetariani, è fondamentale tenere presente che in tale regime
alimentare, e ancor più nel vegano, si caratterizza una limitazione di
alimenti ricchi di proteine di altà qualità e soprattutto contenenti
tutti gli amminoacidi necessari perchè il corpo possa produrre altre
proteine (Per l’ accrescimento di muscoli e organi).
Per tale motivo
è importante saper attivare strategie come la complementarietà,
abbinando tra loro alimenti ricchi di un amminoacido e poveri di un
altro (es. pasta e fagioli)
SOGGETTI A RISCHIO: i bambini vegani e le donne in gravidanza
Piccole strategie per conciliare la dieta plant-based e un’ alimentazione sana
- uova e formaggi stagionati sono molto ricchi in colesterolo, fare attenzione alla frequenza di questi tipi di alimenti nella dieta. es: burrini,caciotte,edam,scamorza,brie e tutti quei formaggi dove il colesterolo è >100mg.
- rispettare l’ammollo dei legumi fa sì che i minerali vengano resi maggiormente disponibili per l’organismo.
- Ricordare che assumere l’albume crudo, soprattutto in particolari regimi alimentari ricchi di alimenti cruda, a causa dell’ ovidina renderà più difficoltoso l’assorbimento della vitamina B8.
- data la tendenza e il rischio di introdurre un quantitativo minore di proteine, può essere utile sapere che in commercio sono disponibili tanti tipi di pasta a base di farina di legumi. Ne esistono molte varietà : pasta di ceci, di fagioli neri, di piselli, di lenticchie rosse […] , tutte con un apporto proteico.
- nella scelta dei prodotti conservati come burger di verdure e burger vegetali controllare sempre la lista degli ingredienti per verificare che la qualità sia buona e non siano presenti troppi grassi, additivi e addensanti perchè poco salutari in quanto prodotti sintetici e industriali.
- verificare che nei prodotti trasformati, nei prodotti di pasticceria, nel cioccolato, nei gelati, salatini vari, nelle salse, nei cibi precotti o surgelati la soia presente sia biologica e non ogm tramite il simbolo apposito del biologico, apposto sulle varie confezioni. Ricordarsi che essa può trovarsi anche sotto forma di derivati come olio di soia, destrosio e lecitina di soia (E322). E’ utile porre attenzione anche agli ingredienti delle pizze perchè la farina di soia è diventata un ingrediente molto comune dell’impasto, pertanto è opportuno verificarne la qualità.
- Esistono in commercio moltissime tipologie di latti vegetali (“bevande a base di”) derivanti da fonti vegetali quali cereali, oppure frutta secca oleaginosa o soia. Tutti questi latti apportano molti benefici: forniscono fibra, vitamine A, B, E, amminoacidi essenziali, minerali, antiossidanti. Nessuno di loro possiede colesterolo né lattosio. In caso di carenze possiamo trovare anche latti vegetali addizionati di B12, Fe e Ca, i “latti fortificati”, che per gli adulti soltanto risolvono in parte le carenze.Non sono perciò da considerarsi completi sostituti del latte materno.
bibliografia e sitografia
LARN. Livelli di assunzione di riferimento di nutrienti ed energia per la popolazione italiana (SINU) – edizione 2014
Position of the Academy of Nutrition and Dietetics: Vegetarian Diets
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19562864